A volte basta un gesto semplice, una pennellata di colore in mezzo al verde, per gridare al mondo un messaggio potente: l’amore non ha confini, e ogni persona ha il diritto di essere sé stessa.
È successo giovedì 15 maggio, nel cuore del parco del Prato della Fiera. Una panchina, come tante, si è trasformata in simbolo di libertà, inclusione e rispetto. A dipingerla con i colori dell’arcobaleno sono stati i ragazzi del CCRR, guidati dall’Informagiovani, in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia.
Sotto lo sguardo curioso dei passanti e un sole primaverile, quei giovani hanno preso in mano i pennelli non solo per colorare, ma per lanciare un messaggio forte, coraggioso, necessario: in un mondo ancora troppo spesso segnato da pregiudizi e discriminazioni, ogni scelta d’amore merita rispetto, ogni identità merita dignità.
A inaugurare l’evento è stata Erica Santoro, neo-presidente della Commissione Pari Opportunità e Legalità, alla sua prima uscita pubblica. Emozionata, ha ringraziato i ragazzi per l’entusiasmo e la consapevolezza dimostrati, sottolineando quanto sia importante che questi temi vengano vissuti e condivisi anche tra i più giovani.
Con lei, Salvatore Messina, presidente del Consiglio comunale, ha richiamato il valore del rispetto delle regole, come base per una società più giusta e accogliente. Presenti anche la vicesindaco Giuliana Aghemo, i consiglieri Sonia Fava, Luca Baracco ed Endrio Milano, rappresentanti di alcune associazioni del territorio e l’Arma dei Carabinieri.
Ma non è mancata la solita sottile polemica. Le tre rappresentanti di minoranza della Commissione Pari Opportunità – Angela Grimaldi, Marina Fragiacomo e Jessica Coffaro – assenti all'evento, hanno espresso amarezza per non essere state coinvolte nella scelta. Una ferita aperta che torna a far male, e che mette ancora una volta sotto i riflettori le fratture interne alla commissione, nata per essere spazio di dialogo trasversale e che invece continua a vivere tra polemiche e tensioni.
Nonostante ciò, il messaggio della giornata è arrivato forte e chiaro: a Caselle c’è una nuova panchina che non serve solo per sedersi, ma per riflettere, per ascoltare, per aprirsi. Una panchina che invita chiunque passi di lì a guardare con occhi diversi l'altro e a scegliere il rispetto come strada quotidiana.
In un momento storico in cui l’odio sembra farsi strada con sempre più prepotenza, sono gesti come questo, piccoli ma profondi, a ricordarci che la bellezza dell’umanità sta proprio nella sua varietà di colori. E che ogni colore ha il diritto di brillare.